Itinerari Guidati Valpolicella
La Valpolicella è conosciuta in tutto il mondo per il celebre vino che qui viene prodotto: il Valpolicella e soprattutto l'Amarone. Questo fa della Valpolicella una delle più importanti destinazioni per l'enoturismo. Tuttavia, la Valpolicella è anche un territorio ricco di storia e arte, che la rendono meta ideale per visite guidate e gite culturali.
Contatti
Chiedete alle guide turistiche
della Valpolicella di organizzare per voi un'esclusiva
visita guidata. Itinerari di mezza giornata o giornata
intera: giri panoramici in pullman, escursioni a piedi,
visite a pievi romaniche, ville rinascimentali, siti archeologici
e naturalistici, tour in bicicletta.
La Storia
Preistoria
La zona dei monti Lessini, ossia le prealpi
veronesi, di cui la Valpolicella è parte, è stata interessata da
insediamenti umani sin dall'antichità più remota, grazie alla
presenza di macrofauna, all'abbondanza di acqua e di ottima selce
per creare utensili.
La grotta di Fumane
La grotta di Fumane, in una delle valli della
Valpolicella, è uno dei più importanti siti archeologici al mondo
per lo studio dell'uomo di Neanderthal. Questo
riparo naturale fu frequentato dall'uomo in un arco temporale che
va dai 90 ai 30 mila anni fa, con una stratificazione di oltre 12
metri di cui solo una parte è finora stata scavata, restituendo
decine di migliaia di reperti. Tra questi alcuni frammenti
dipinti, di cui uno con una figura antropomorfa che è stata
definita "lo sciamano", e che potrebbero essere
le pitture più antiche dell'umanità. Alcune conchiglie forate, e
resti di piume di rapace, usate a scopi decorativi, hanno
contribuito a rivoluzionare le concezioni sulla capacità di
pensiero simbolico dell'uomo di Neanderthal.
La grotta è visitabile e dispone di una funzionale area
musealizzata e didattica.
Gli Arusnati
Attorno all'età del ferro la Valpolicella fu abitata dagli Arusnati, antica popolazione di origine misteriose. Vivevano in piccole città stato, i pagus arusnati, sparse sulle colline della Valpolicella, dediti all'agricoltura e probabilmente già alla viticoltura. A San Giorgio vi era il loro centro religioso, con un tempio e alcuni laboratori per la lavorazione dei metalli. I resti di questo insediamento sono stati scavati e sono oggi visibili nei pressi della pieve romanica. Alcuni interessantissimi reperti arusnati sono conservati nel grazioso museo del paese.
Epoca Romana
Anche
la Valpolicella, come tutto il territorio veronese, subì la
colonizzazione romana a partire dal I secolo a.C. Il territorio
era attraversato dalla via Claudia Augusta,
importante asse viario nord-sud, il cui selciato è stato rinvenuto
in più punti tra i vigneti. Molti sono i resti di ville
ed edifici romani rinvenuti tra le sue dolci
colline. Il nome stesso Valpolicella deriverebbe secondo i più
dalle parole latine Vallis Poli Cellae,
valle delle molte cantine, a riprova della vocazione vitivinicola.
Villa De Buris, oggi interessata da un progetto
di sviluppo enoturistico da parte della cantina Tommasi, fu
costruita attorno ai resti di una torre di avvistamento lungo la
via Claudia Augusta.
A Marano di Valpolicella, sono invece stati rinvenuti i resti di
un tempio dedicato a Minerva, recentemente
musealizzati e aperti alle visite.
Presso le cantine Fumanelli invece si possono ancora ammirare i
pochi frammenti di un tempio circolare dedicato alla dea
Flora.
Medioevo - Le Pievi
La pieve di San Giorgio
L'insediamento umano continuò naturalmente anche dopo la fine
dell'Impero Romano, in epoca Longobarda, quando
fu costruita la splendida pieve di San Giorgio,
semplice e austera, uno dei gioielli del romanico veronese. La
chiesetta fu costruita sui resti di un tempio romano dedicato al
Sole e alla Luna, i cui resti: colonne, iscrizioni, pilastri,
furono riutilizzati nella realizzazione dell'edificio cristiano.
La chiesa è normalmente visitabile.
All'interno, un ciborio longobardo finemente
scolpito con motivi tipici della tradizione barbarica e un ciclo
di affreschi trecenteschi. All'esterno i resti del suggestivo portico
con capitelli rozzamente scolpiti a motivi zoomorfi e floreali.
San Floriano
Un
altro splendido esempio di architettura sacra medievale è la pieve
di San Floriano, nel più tipico stile romanico veronese.
Anche se l'interno fu stravolto da rifacimenti occorsi tra '600 e
'700, la facciata principale conserva ancora tutti gli elementi
propri dell'architettura dell'epoca: lesene, rosone, archetti
ciechi, ecc, ingentilita da archi che ne prolungano la facciata ai
lati.
Le pievi erano chiese rurali dotate di fonte battesimale e di una
schola dove venivano formati i novizi. San Floriano
conserva una parte del chiostro rinascimentale annesso alla
chiesa.
Il Rinascimento - Le Ville
Come tutto il territorio veronese, anche la Valpolicella entrò a far parte dei possedimenti veneziani a partire dal 1405. A causa delle mutate condizioni geopolitiche, Venezia aveva necessità di diversificare la propria economia, sviluppando l'agricoltura dell'entroterra in alternativa al commercio marittimo su cui si era sempre basata. Iniziarono così importanti investimenti in tutto il territorio veneto, modernizzando le attività dei campi. Si assiste così anche in Valpolicella alla nascita delle ville venete, funzionali aziende agricole per la gestione e trasformazione dei prodotti della terra, ma anche sfarzose dimore nobiliari dove trascorrere le vacanze estive e fare sfoggio con i propri pari e la plebe di ricchezza e buon gusto. Molte di queste ville sono tuttora abitate e utilizzate come cantine dove si producono i celebri vini della Valpolicella. Sono possibili visite e degustazioni.
Serego Alighieri
Il nome di questa tenuta è legato a Dante. Il terreno su cui sorge la villa fu infatti acquistato nel 1353 dal figlio del poeta Pietro e da allora è sempre rimasto della famiglia che tuttora vi abita. Nel '500, grazie al matrimonio tra Ginevra Alighieri e Marcantonio Serego ebbe inizio la casata dei Serego Alighieri e fu costruita la villa con giardino all'italiana tuttora al centro della proprietà. Nel '700 vennero annesse le barchesse (edifici rustici) dove oggi trova posto una foresteria, una grande sala riunioni e una funzionale cucina per il catering degli eventi che possono essere organizzati nella tenuta o corsi con show cooking. La villa è circondata da un immenso vigneto che, assieme ai fruttai per l'appassimento delle uve dell'Amarone è incluso nella visita della tenuta.
Villa Giona
Fu
costruita per volontà della famiglia Giona alla fine del
Quattrocento. Dotata di barchesse e di un giardino all'italiana
con siepi di bosso, piante di agrumi decorativi e statue,
rappresenta un tipico esempio di villa veneta. Ospita oggi un
hotel.
Negli annessi della villa trovano posto le cantine dell'azienda
agricola Salvaterra che produce vini classici della
Valpolicella. La villa è visitabile esternamente nel corso del
tour con degustazione alle cantine Salvaterra.
Villa della Torre
Villa
della Torre è uno dei più straordinari esempi di architettura
rinascimentale in Italia. Fu progettata nel '500 probabilmente da
Giulio Romano su commissione di Giulio della
Torre, raffinato intellettuale umanista. La struttura è quella
della domus romana, con cortile centrale (atrium),
impluvium (simbolicamente costituito da una fontana),
porticato (peristilium) da cui si accede alle stanze
disposte attorno all'atrium.
All'interno si possono ammirare gli immensi camini che
hanno reso villa della Torrre celebre: grandi sculture realizzate
da un unico blocco di pietra che raffigurano animali,
demoni mostri marini. Essi sono
probabilmente parte di un complesso percorso filosofico,
simbolico e iniziatico, che
risalendo le pendici del colle su cui è costruita la villa, parte
dalla misteriosa grotta sottostante, prosegue
per la peschiera, attraverso il corpo centrale del complesso, su
fino alla chiesetta ottagonale realizzata
dall'architetto veronese Michele Sanmicheli. La
villa è oggi proprietà delle cantine Allegrini,
che ne hanno fatto il proprio centro ospitalità. Sono possibili
visite, degustazione, pranzi e pernottamenti nelle camere che sono
state allestite ai piani superiori del complesso.
Villa Serego - Santa Sofia
Villa
Serego è l'unica villa disegnata da Andrea Palladio
in territorio veronese. Essa rappresenta inoltre un unicum nella
produzione del grande architetto vicentino, completamente diversa
da tutti gli altri suoi progetti. La villa infatti non è
caratterizzata dalle superfici lisce e bianche proprie del
classicismo palladiano, ma dall'alternarsi di colonne
in un ruvido bugnato rustico in tufo color
crema. Il progetto è presente nei Quattro Libri dell'Architettura,
e doveva ricalcare l'aspetto di una villa rustica romana, ma ne
venne realizzata solo una minima parte, quella oggi visibile.
Nelle barchesse della villa si trova la cantina Santa
Sofia che produce vini della Valpolicella incluso
l'Amarone. La villa è visitabile su prenotazione.
Villa Mosconi Bertani
Villa Mosconi Bertani, precedentemente nota come Villa Novare, è
uno dei punti di riferimento della Valpolicella Classica. Secondo
la leggenda, nelle sue cantine sarebbe nato l'Amarone
a causa di un errore nel processo di produzione del
Recioto (vino dolce da dessert).
Si
tratta di una tipica villa veneta, con corpo centrale, barchesse,
fruttai per l'appassimento delle uve, cantine, chiesa padronale. È
collocata al centro di una valle fertile e ricca di sorgenti che
in epoca romana fornivano l'acqua che, attraverso acquedotti,
arrivava fino a Verona.
All'interno l'immenso salone centrale è riccamente
affrescato con un soffitto in tromp l'oeil
con scene allegoriche e mitologiche. Sul retro trova spazio un
raffinato giardino romantico all'inglese, con
laghetto e una pittoresca sala da te in stile nordico circondata
da grandi alberi anche di provenienza esotica, eredità del
collezionismo ottocentesco.
Villa Mosconi Bertani è oggi proprietà della azienda
agricola Santa Maria alla Pieve, che vi produce i suoi
vini classici. La villa è visitabile in tutte le sue parti,
comprese le impressionanti cantine sotterranee con le
immense botti ottocentesche, e vi possono essere
organizzate degustazioni ed eventi vari.
Villa Rizzardi e Giardini Pojega
L'attuale
villa, sulle pendici della valle di Negrar, nel cuore della
Valpolicella, è il risultato del restauro ottocentesco di una
preesistente villa quattro-cinquecentesca di proprietà della
nobile famiglia Rizzardi. La villa venne realizzata nel
particolare stile eclettico proprio del XIX secolo,
assemblando elementi vari presi dalla tradizione architettonica
veronese. Pur essendo disponibile per matrimoni ed eventi la villa
non è visitabile internamente. È invece aperto al pubblico la straordinario
giardino all'italiana annesso alla villa. Siepi di
bosso e carpino sapientemente potate, file di cipressi, giochi
d'acqua, sculture e strutture in pietra, creano un susseguirsi di
ambienti e situazioni dai significati allegorici e mitologici.
Cuore del giardino è il teatro verde interamente
realizzato anch'esso con siepi potate di carpino, che
in estate ancora ospita concerti e spettacoli.
La villa è
tuttora di proprietà della famiglia Guerrieri Rizzardi. Le uve
del vigneto attorno alla villa sono utilizzate per la produzione
dell'Amarone che può essere degustato assieme agli altri vini
della produzione nella rivendita sul retro della villa.
La Pietra della Valpolicella
Anche se oggi la Valpolicella è conosciuta in tutto il mondo per
il vino, un tempo questo territorio era forse più famoso per la
produzione di marmo. Le cave di Prun e di Sant'Ambrogio,
nell'alta Valpolicella, sono state utilizzate sin
dall'epoca preistorica. Il lastrame che naturalmente si stacca
dalle pareti delle montagne veniva infatti utilizzato per i tetti
dei villaggi dell'età del ferro, proprio come ancora si fa oggi
per le case tradizionali della Lessinia. In epoca romana dalle
stesse cave vennero estratti i blocchi di pietra
utilizzati per la costruzione dell'Arena
di Verona e di tutti gli altri edifici e
monumenti pubblici. Le
vecchie cave in galleria, scavate con una
particolare tecnica che ritaglia dalla roccia immensi pilastri di
sostegno, sono tuttora visibili, veri e propri monumenti storici,
in alcune zone sopra la valle di Negrar. L'estrazione del famoso "Rosso
Verona" con cui venne realizzata anche parte del
Palazzo Ducale di Venezia, continua tutt'oggi seppur a in minor
quantità rispetto a un tempo. Nella parte bassa della Valpolicella
invece continua a pieno ritmo la lavorazione di pietre e marmi
provenienti ormai da tutto il mondo.
Alla
pietra della Valpolicella è inoltre legata anche la tradizione
vitivinicola. Alle caratteristiche uniche dell'Amarone
contribuisce infatti in modo determinante la particolare composizione
del terreno ricco di calcare e minerali.
Utilizzando proprio le lastre di rosso Verona, vengono inoltre
realizzate le caratteristiche "marogne",
i muretti a secco che sostengono i terrazzamenti su cui viene
coltivata la vite. I frammenti di pietra vengono disposti con una
particolarissima tecnica a spina di pesce. Un tempo il materiale
per costruirle veniva reperito direttamente nella vigna, giacché
basta scavare un metro sotto il terreno collinare per arrivare
allo spesso strato di pietra calcarea che costituisce buona parte
delle colline veronesi. Ancora oggi, pochi esperti artigiani, sono
in grado di mantenere viva una tradizione che tanto ha contribuito
a dare forma al paesaggio di questo straordinario territorio.
I Parchi Naturali
La parte alta della Valpolicella è inoltre caratterizzata da uno straordinario territorio naturale protetto da parchi. L'abbondante presenza di acqua ha contribuito alla formazione del paesaggio attraverso fenomeni di carsismo che hanno dato forma ad ambienti naturali unici come le Cascate di Molina e il ponte di Veja, uno dei più grandi e spettacolari archi naturali al mondo.
Visite Guidate in Valpolicella
La Valpolicella può diventare meta di affascinanti
itinerari e gite turistiche. Una visita guidata della
Valpolicella può comprendere una tappa in una delle sue pievi come
San Giorgio o San Floriano, gioielli del romanico veronese, una
visita in una delle sue numerose ville come Villa Giona, Villa
Novare, Villa Santa Sofia e naturalmente può permettere anche una
tappa in una delle innumerevoli cantine dove oltre a scoprire i
segreti della realizzazione del celebre Amarone, sarà possibile
effettuare degustazione dei vini tipici della Valpolicella, magari
accompagnandoli ad assaggi dei prodotti locali come il formaggio
Monte Veronese, l'olio d'oliva DOP, la
soppressa veneta.
Per coloro che volessero invece un pranzo più sostanzioso, in
Valpolicella non mancano ristoranti e osterie tipiche dove
assaggiare i piatti della tradizione veronese: risotto
all'Amarone, tartufo nero della Lessinia,
pasta e fagioli, pastissada de'
caval (stracotto di cavallo). La Valpolicella è
un'ideale meta per gite di una giornata per amanti del buon bere,
semplici appassionati, visite aziendali, ecc.
Per maggiori informazioni e dettagli
sugli itinerari guidati in provincia di Verona:
veronatour@gmail.com